Prima parte
Quelli che aspirano a diventare animatori, ma anche diversi animatori in servizio, hanno un’idea vaga del proprio ruolo.
Qualcuno di loro
si vede in un ambiente chiuso mentre segue bambini che giocano diligentemente,
si considera come “Deus ex machina”
di ogni attività che tutto predispone ed organizza e che è pronto a dispensare consigli e direttive ai bambini: spiega loro le regole dei giochi e li guida ergendosi ad arbitro, detta gli orari e predispone gli spazi, ecc. Molti sono pronti, inoltre, ad osservare i comportamenti dei bambini ed a preparare relazioni interessantissime su tutti. Si considerano insomma, una sorta di maestri-impiegati e non comprendono alcuni aspetti fondamentali della nostra attività.
di ogni attività che tutto predispone ed organizza e che è pronto a dispensare consigli e direttive ai bambini: spiega loro le regole dei giochi e li guida ergendosi ad arbitro, detta gli orari e predispone gli spazi, ecc. Molti sono pronti, inoltre, ad osservare i comportamenti dei bambini ed a preparare relazioni interessantissime su tutti. Si considerano insomma, una sorta di maestri-impiegati e non comprendono alcuni aspetti fondamentali della nostra attività.
L’ animatore non
ha soltanto il compito di “condurre” per mano i bambini e di ergersi come un
faro in mezzo al campo di gioco. Gli animatori devono essere in grado di
mettersi alla pari dei bambini durante il gioco in comune. Come possiamo
pretendere di favorire il gioco infantile se noi stessi, in prima persona, non
siamo in grado di immergerci completamente nella situazione ludica?
Quando parliamo
di valorizzare il gioco non ci riferiamo soltanto alle mostre, ai dibattiti,
agli incontri fra adulti (insegnanti, genitori, studenti, ecc.). Se noi stessi
abbiamo la tendenza, anche inconscia, a distinguere aspetti “nobili” e “plebei”
del gioco, se non sappiamo comunicare con i nostri atteggiamenti più spontanei
che giocare è un’ esperienza fondamentale per l’uomo, come possiamo pensare di
convincere eventuali nostri interlocutori (che spesso hanno ben altre idee sui
bisogni essenziali dell’infanzia...) della fondamentale importanza del gioco?
Nessun commento:
Posta un commento